
Perché risorgo, Padre? Perché il tuo nome è stato il mio pane quotidiano. Ogni giorno Tu mi hai dato da mangiare e da bere come il migliore dei padri. Tu mi hai nutrito del tuo vero nome. Era inutile parlare agli altri del sommo amore per il divino: perciò sono gonfio di parole e di esempi, sono diventato un’offerta, un’offerta viva, viva e morta, Signore, ma non tanto morta da non poter sollevare la pietra del sepolcro, perché nel tuo nome, Dio, si può tutto, si può nascere e morire, e trionfare nel mondo.
(Alda Merini, Poema della croce)
Al cuore di questo anno giubilare, ecco la Pasqua! Forza dello Spirito che fa nuove tutte le cose. Coraggio del Figlio che si fa “offerta viva”: abbassato a lavare i piedi, innalzato sulla croce. Compimento delle promesse di Dio, che rivela così il suo volto di Padre. Sì, nel Suo nome si può tutto. Tutto ciò che è secondo la forma dell’amore, della carità, del dono.
E mentre tendiamo verso la pienezza della gioia pasquale che ha il sapore dell’eternità, attendiamo che le sorprese di Dio si realizzino in mezzo a noi. Chissà che Dio possa davvero sorprenderci, come è accaduto ai discepoli il mattino di Pasqua! Anche se c’è guerra, anche se c’è povertà, anche se c’è dolore…
Che il nome del Padre sia il nostro pane quotidiano. Che la parola del Figlio esca dalle nostre labbra e dalle nostre mani. Che il soffio dello Spirito sovverta cuori e sguardi, e ci insegni a percorrere strade nuove: quelle dell’Umanità risorta.
Buona Pasqua!
Don Andrea