Anno di Volontariato Sociale, la testimonianza di Marco Pagotto: cammino, ricerca, impegno quotidiano

Anno di Volontariato Sociale, la testimonianza di Marco Pagotto: cammino, ricerca, impegno quotidiano

Settembre 2020 è stato il momento della riflessione e dello sguardo indietro: che cosa è stato il mio Anno di Volontariato Sociale? Come cambia la mia vita ora?

Ne hanno parlato insieme Marco Pagotto, che sta vivendo l’Anno con la Caritas Vittorio Veneto, e le colleghe e amiche Sara, Valentina ed Alice, AVS con Caritas Treviso

Vuoi sperimentare anche tu l’Anno di Volontariato Sociale con Caritas Vittorio Veneto? Ecco come.

MARCO: OGNI MATTINA CON DON LORENZO MILANI E DON TONINO BELLO

“Il mio cammino – racconta Marco- è iniziato a Parigi, più precisamente dalla Tour Saint Jacques de Compostele nel 2019, 8 mesi di esperienze ed incontri che alla fine mi hanno riportato a casa, più precisamente a vivere l’Anno di Volontariato Sociale con Caritas Vittorio Veneto.

Condivido con voi le mie domande: la Carità vive nella gratuità,  può esistere una Carità senza gratuità? E ancora, perché il povero, rimane povero dopo aver ricevuto l’aiuto?…E intanto cammino a fianco degli ospiti di Casa Murialdo (la struttura Caritas per persone senza fissa dimora a Conegliano), vivo e con-vivo con gli ospiti di casa don Vittorino Favero. Risuonano nella mente gli scritti di don Lorenzo Milani, di don Tonino Bello, che quasi ogni mattina hanno accompagnato il mio servizio. 

Il servizio svolto nelle scuole prima dell’emergenza Covid, nell’ambito del progetto “ la Carità va a scuola”, mi ha fatto bene, soprattutto per l’opportunità di stare con i giovani.

Il mio sguardo sul futuro è l’impegno giorno dopo giorno. L’esperienza in Caritas è stata la chiamata alla vita, al cammino e alla ricerca”.

 avs treviso vittorio veneto

SARA: E’ STATO UN ATTO DI FEDE

“Scegliere l’Anno di Volontariato Sociale è stato un Atto di Fede e i risultati sono oltre le aspettative. E’ un percorso che ti fa fuggire da te stesso per ritornarci con consapevolezza. 

Ho acquisito competenze con l’esperienza: nelle relazioni di ascolto e nei tanti servizi svolti. Le emozioni sono state tante ed importanti ed ho compreso che non è facile l’equilibrio tra professionalità ed empatia. La vicinanza degli operatori Caritas mi è stata di grande aiuto.

In Caritas mi sono sentita accolta e questo mi ha scaldato il cuore”.

 

ALICE, L’ALBERO

“Mi sento come un albero: le radici sono il passato; il tronco il periodo trascorso in Caritas; i rami con le foglie e i frutti, quello che mi porto a casa.

Tante le emozioni, gli incontri, le sofferenze: a “Casa Michela”, alla Casa di accoglienza, presso il “Segno di alleanza”, la mensa, in ufficio nel progetto Mondialità…ho cercato di dare del mio meglio e mi sono sentita utile.   Una cosa da dire a tutti: questa è un’esperienza importante che si vive una volta nella vita!”

VALENTINA: QUANTO FA LA CHIESA PER LE PERSONE!

“Con l’Anno di Volontariato Spociale mi sono presa il tempo  per cercare la mia strada, per sperimentare l’autonomia e non rimandare. Nell’esperienza mi ha colpito quanto c’è dietro, per sostenere le persone in difficoltà, quanto la Chiesa  fa per la persona. Ho imparato  a mettermi in gioco e cogliere qual era il mio posto in ogni servizio: con i disabili, in carcere, nell’accoglienza al Centro di ascolto Caritas. Alla fine sapevo come muovermi e mi sono sentita utile.  Il mio sguardo al futuro? Sicuramente sfide nuove mi attendono: l’università, gli scout, sempre con un occhio di riguardo all’altro.”

 

Alice, Marco, Valentina e Sara hanno poi concluso in bellezza il percorso di verifica: tre giorni assieme, e naturalmente tre giorni dedicati agli altri, con il servizio nella Mensa dei Poveri a Treviso.

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